Psicologia del Gag
"CHI RIDE forte arriva a lagrimare. E, anche in un senso più intrinseco, il vero ridere non è tanto lontano dal pianto. Una strana inversione nei nostri sentimenti ci fa provare un'impressione di gaiezza quando vediamo soffrire, lottare, spaventarsi uomini che siano, per qualche aspetto, "inferior": basta per esempio, che invece d'esse 'belli', l'avvenimento e i protagonisti di esso presentino qualche deformità espressi va e che lo spettacolo sia o chiaramente avulso dalla realtà (trasportato, diciamo, nella stera dell'arte), oppure che si tratti di disgrazie o difetti non troppo gravi. L'insufficienza dell'uomo, dunque, e le sue disgrazie, nonchè una certa sua astuta maniera di eludere le potenze avverse, ci fanno ridere."
["Psicologia del «Gag»", Rudolf Arnheim (July 15, 1904 - June 9, 2007), in «Cinema», 10, 25 Nov. 1936: 378-379.]
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["Psicologia del «Gag»", Rudolf Arnheim (July 15, 1904 - June 9, 2007), in «Cinema», 10, 25 Nov. 1936: 378-379.]
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